Colloquio #1

– la condivisione è alla base di tutto.

– cioè?

– cioè tutti noi abbiamo bisogno di condividere la nostra felicità, ma anche la nostra tristezza, con qualcuno. Iniziamo sin da piccoli. Da piccoli quando siamo felici per un bel voto ricevuto cosa facciamo? Entriamo in casa correndo chiamando mamma e papà per fargli vedere il bel voto acquisito. Da grandi cerchiamo la persona che sentiamo più vicina, può essere un amico/a o il/la proprio/a compagno/a. Abbiamo bisogno di condividere ed è fondamentale nella socialità dell’essere umano. La condivisione ci permette di “liberare” parte della gioia o tristezza che ci riempie, dobbiamo “sfogare”. Se non riusciamo a farlo o se non abbiamo la persona giusta con cui farlo peserà non poco su di noi e sulle nostre relazioni sociali. Ci abitueremo a chiuderci alle emozioni. Ci abitueremo a restare impassibili, quasi insensibili, nelle varie situazioni. Ghiacceremo il nostro cuore.

– quindi Lei è la persona con cui vuoi condividere la tua felicità e la tua tristezza?

-No, con Lei voglio condividere la vita. Non ti parlo di un rapporto morboso in cui si sta appiccicati ogni secondo e non si fa nulla senza l’altro. Parlo di un rapporto in cui ognuno è un essere indipendente ma vi è il piacere di coinvolgerlo in alcune delle “tue” attività, perchè è bello avere delle “tue” attività perchè poi potrai raccontare tutto e sarai ascoltato, veramente ascoltato. Parlo di un rapporto in cui: “non accadrà mai che, nel momento in cui tu mi chiami seriamente e senta d’aver bisogno di me, mi trovi sordo al tuo appello. Mai!” (cit. Narciso e Boccadoro – Herman Hesse). Parlo di un rapporto in cui una “Leggi di Noi” è: ogni notte tornerò a casa a riposare al tuo fianco e mai avverrà che andremo a dormire arrabbiati l’uno con l’altro. Parlo di un rapporto in cui basta guardarsi per “sentirsi”, in cui l’altro “sa già”…

– ma non è un rapporto utopico?

– No.

– Perchè tanta sicurezza?

– L’ho vissuto. Hai presente la “teoria triangolare dell’amore” di Sternberg?

– No, mai sentita.

– In pratica vede l’amore come frutto di 3 componenti: intimità quindi sentimenti di affinità, confidenza e condivisione, in pratica tutto questo porta a prendersi cura dell’altro; passione, ossia gli aspetti più impulsivi come attrazione fisica o desiderio sia sessuale che di appartenenza o ancora di dominio/sottomissione; decisione/impegno, la decisione si riferisce al decidere di amare qualcuno, l’impegno invece verso il mantenere nel tempo la relazione. A seconda delle diverse combinazioni delle 3 componenti si avranno 7 tipologie diverse di amore, quella che le racchiude tutte e 3 è “l’amore vissuto”. L’amore vissuto è l’amore completo, quello che tutti sognano. Difficile farne esperienza ma non impossibile.

– e ora? Che ne è stato di quest’amore vissuto?

– Vive in me, in Lei non lo so…

 

Colloquio #1ultima modifica: 2017-01-11T21:27:04+01:00da jesuisjetaime
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