– Cazzo che bella che sei…si, iniziò così perchè non resisterei tutta la conversazione senza dirtelo.
– iniziamo bene…senti dimmi quello che vuoi e basta. Smettila con queste frasi del cazzo che non mi inteneriscono anzi mi irritano.
– Non te l’ho detto per intenerirti. L’ho detto perchè lo penso e avevo bisogno di dirtelo, comunque… Per prima cosa vorrei dirti che… mi dispiace. Sì, abbiamo sbagliato alcune cose nel gestire il rapporto ma in mia parziale discolpa posso dirti che io non sono quello che ti ha allontanato, che ti ha portato ad avere addirittura paura. Quello che ero non sono più, non è semplice da spiegare a parole è una sensazione, un sapere interno mio personale..
– Senti…
– No, ti prego lasciami finire. Io in quel periodo avevo mille problemi per la testa e l’ansia mi ha giocato un brutto scherzo. Avevo deciso volontariamente di “abbandonare” il cane, di “lasciarlo andare” perchè era giusto staccarmi ma era difficile, e non ha nulla a che vedere con lei o te, poi avevo rischiato di perdere mia madre per via del cancro, e probabilmente ti trasmettevo tutta quell’ansia. Tu te ne facevi carico ma “sbagliando” perchè io avevo bisogno di quell’ansia per poter “esplodere” e chiedere aiuto per imparare a gestirmi. Non so se mi sto spiegando.
– Un po’ intricato il ragionamento ma credo di aver capito. Non è comunque possibile che…
– No, fammi continuare per favore… alla fine anzichè esplodere io, sei esplosa prima tu. Io poi son crollato e mi son ritrovato in un baratro profondo come non mai, non c’era luce. Era tutto buio intorno a me. Tutto perchè mi ero appoggiato totalmente a te, grande mio errore… mi è mancato l’appoggio e sono rovinato a terra senza essere capace di rialzarmi. Ogni tanto ricevevo un pezzo di corda e riuscivo a sollevarmi di qualche centimetro ma senza riuscire a mettermi in piedi ed iniziare a scalare quella voragine in cui ero. Poi, pezzo dopo pezzo, la corda si è fatta più lunga e robusta ed ho iniziato la lenta risalita. Salendo son scivolato in alcune occasioni ma stavo imparando a ridestarmi sempre più prontamente da quel torpore in cui cadevo dopo ogni scivolone. Scivolate lunghe e scivolate brevi son state il pane quotidiano di Settembre. Son stato capace di continuare, ho trovato tanta di quella forza e scoperto tante di quelle capacità in me da sorprendermi. Il terreno ogni tanto franava e frana ancora sotto i miei piedi ma ora non mi faccio più cogliere di sorpresa e soprattutto riesco a tenermi aggrappato in modo più saldo quindi non cado. Ho iniziato questo percorso da ragazzino e lo sto proseguendo da uomo.
– Sì, ok ma..
– Abbi pazienza ancora una volta… io in quel periodo avevo dentro di me tanta di quella merda non risolta che mi ha devastato totalemente. Io sono la persona che ti faceva stare bene, io sono sempre quello di cui ti sei innamorata. Anzi sono diverso ma sempre lo stesso. Io non ti sto dicendo rimettiamoci insieme…ora, così…ti sto dicendo o meglio chiedendo di non vedermi come quello dell’ultima parte della nostra storia perchè non è il vero me. Un’altra cosa che ti chiedo è smetterla di dire “non capisco come possa non avermi ancora mandato a cagare”. Basta, ti prego. Lo sai perchè, te l’ho già detto e te lo ribadisco: tu vali più di tutto, vali più di parole e azioni e vali sicuramente di più di rabbia e orgoglio. Per cosa dovrei avercela con te esattamente? Per parole lette attraverso uno schermo? Perchè non mi hai calcolato quando mi hai visto? Sapevo che l’avresti fatto perchè me l’avevi detto che fai così quando una persona ha un certo peso ma pensi di dover chiudere.
– Si, è così ma non voglio rimettermi con te e rischiare di cadere nuovamente in vortici che non posso permettermi di affrontare. Non posso, ho una figlia a cui pensare, non posso permettermi errori e non ho le forze per reggere un’altra situazione come quella vissuta con te. Io…
– Ascoltami, ti prego. Fallo realmente però, senza pregiudizi, preconcetti o pensieri negativi di alcun tipo. Io ti amo, amo te e i tuoi difetti, non c’è niente di te che mi possa far cambiare idea. I difetti li hai ma a me piacciono tutti. Anche la tua “melodrammaticità”, passami il termine, quando ti arrabbi. Posso arrabbiarmi anch’io con te e lo farò se lo sarò ma questo non sarà mai un’ostacolo insuperabile. Io ho voglia di te, io voglio te nella mia vita. Voglio che tu sia presente nella mia vita ma ti voglio come compagna partecipante non come spettatore o comparsa. Voglio andare a letto dicendoti “buonanotte amore, a domani..”, perchè l’indomani io ci sarò per te. Io non voglio impormi, non voglio scaricarmi su di te. Ho imparato e sto continuando ad imparare a gestirmi. Sbaglierò ancora? Probabile, perchè tu pensi che non sbaglierai più?
– Non posso permettermi di sbagliare perchè io..
– Sì, hai una figlia e dipende da te. Pensi che non sia il pensiero di qualsiasi genitore? Tutti, anche i migliori genitori sbagliano. È sbagliando che sarai di maggior supporto a tua figlia.
– Io son già crollata una volta, non posso permettermi di farlo ancora, è per questo che è giusto che resti sola.
– Ma ti senti? È giusto che resti sola..non la senti la dissonanza nella frase? Dov’è la giustizia nella solitudine? Non esiste una giustizia di questo tipo, sei tu che vaneggi su quello che pensi di meritare dalla vita e non credi di meritare nulla di più dopo la gioia di avere la tua piccolina. Niente potrà mai superare quell’amore ma non vuol dire che tu non possa provarne altro per un’altra persona.
– Io amo mia figlia e solo lei.
– Me l’hai già detto ma se lo ripeti così tanto mi fai pensare che forse lo dici per convincerti.
– Per convincermi? Di cosa? Che ami mia figlia? mai sei c…
– No, lo so che ami tua figlia, si vede… per convincerti che ami solo lei. Convincerti che non è possibile che mi abbia amato e che mi ami ancora…anzi probabilmente è quello che ti ha spaventato, il fatto che fossi arrivata ad amarmi così tanto. Mi hai amato così tanto che era impossibile nasconderlo. Mi hai amato così tanto che anche gli sconosciuti, in mezzo altre persone e pur non essendo vicini tra di noi, ci individuavano come coppia innamorata. Mi hai amato così tanto che toglievi energie a te e alla tua piccola per stare anche con me. Tutto questo ti ha fatto allontanare.
– No, allora adesso basta, basta con queste stronzate. Tu non sai niente di me, non hai idea di come sono io realmente. Io sono…
– Mi hai già detto anche tutto questo, cavolo lo devi ripetere così tanto per crederci? Io so quello che mi hai detto di te, e volente o no mi hai dato sempre parecchie chiavi di lettura di te stessa. Non ero io a lasciarti disarmata per le mie reazioni, per quello che facevo come se già sapessi quello che avevi in testa? E questa reazione? “Basta con queste stronzate” è data, come mi hai confessato le altre volte, proprio da questa tua sensazione di disarmo. Sbaglio?
– ….. io….
– Non lo ammettere, non mi importa sentirti darmi ragione. Non ha nessuna importanza che mi dia la ragione o meno. Quello che mi importa sei tu. Tu al completo, nei tuoi piccoli pregi e nei tuoi grandi difetti, nelle tue mega qualità e nei tuoi micro vizi. Tutto di te mi piace e mi affascina, tutto di te mi dice…
-Basta! Stoop! Smettila…torna a casa tua, viviti la tua vita come meglio credi e lasciami vivere da sola con mia figlia. Io ho riflettuto molto ed ho capito che io sto molto meglio sola. Non posso permettermi di stare con nessuno ora, non sono in grado di…
– Non posso permettermi? Non sei in grado?Finiscila e dilla tutta, tu non vuoi. Tu non vuoi avere una relazione perchè vorrebbe dire mettersi in gioco e non lo vuoi fare. Perchè quando l’hai fatto sei rimasta troppo scottata. Hai sempre qualcosa davanti agli occhi che te lo ricorda e lo avrai per tutta la vita. Questo non si chiama vivere, si chiama sopravvivere. Galleggi. Vuoi fare così per tutta la vita? O credi sia un momento?
– ….
– Io ho finito, ti dico solo un ultima cosa. Il mio desiderio prima di chiudere gli occhi ogni notte, ormai da mesi, è sempre lo stesso….che tu ci dia una seconda possibilità.
– ….
– Ciao!
– ..’ao